Antichi mestieri e civiltà contadina
“Una generazione è tanto più ricca quanto più ha tramandato e saputo utilizzare la sapienza dei propri padri”
La nostra civiltà è il frutto della sapienza di coloro che ci hanno preceduto, delle loro esperienze e del loro confronto con la natura, è quindi il risultato della nostra storia, dei saperi accumulati con l’esperienza ed il lavoro di tutti i giorni che si tramandano di generazione in generazione.
In un mondo ormai globalizzato e influenzato da una cultura universale, multietnica, multi religiosa e spesso mediatica sostenuta dall’egemonia delle regole del mercato è diventata ormai inderogabile ed imprescindibile la tutela delle proprie origini e tradizioni ed in particolare di quel patrimonio immateriale formato dalla sapienza locale.
“La migliore aula di scuola per un bambino è in ginocchio, ai piedi di una persona anziana”
La cultura siciliana è profondamente legata all’agricoltura ed i contadini sono stati i costruttori dei nostri borghi e del nostro paesaggio agrario, che il mondo ci invidia e che fanno della nostra terra un luogo di ammirazione peraltro ricco di storia e di leggende.
Non sono poche le ragioni per le quali bisogna aver cura del nostro passato, tutelarlo e tramandarne la conoscenza alle future generazioni e quindi promuovere tutte quelle azioni che possano permettere questo risultato.
PROGETTO SICILIA a Ramacca, con Paolo D’Amato, vuole promuovere la realizzazione di una struttura comunale che provveda a tali funzioni costituendo un centro polifunzionale capace di:
- Allestire un museo della civiltà contadina siciliana
- Trasmettere la conoscenza degli antichi mestieri
- Tutelare le biodiversità genetiche vegetali e animali regionali
- Realizzare reti d’imprese a filiera corta per la vendita delle produzioni locali, favorite dall’uso della moneta Grano.
In una comunità contadina locale le tradizioni ed i saperi si sposano facilmente con le produzioni tipiche e quest’ultime con i sapori delle ricette locali.
Ciò porta a risultati che sono sotto gli occhi di tutti e rappresentati dalle eccellenze siciliane apprezzate in tutto il mondo, che dobbiamo tutelare e di cui dobbiamo essere fieri.
Per porre una tutela efficace, Progetto Sicilia promuoverà a livello comunale l’istituzione della DE.CO., ossia la denominazione comunale per tutte le produzioni agricole ed artigianali realizzate nel proprio territorio e degne di tutela, comprese le ricette tipiche ottenute con prodotti regionali.
Le strutture, già esistenti, saranno valorizzate per creare percorsi formativi dedicati ai giovani con la promozione di un centro di formazione multidisciplinare da far funzionare in partenariato con Enti specializzati ed in grado di trasferire ai giovani tutte le conoscenze di cui hanno bisogno per intraprendere attività connesse allo sviluppo locale facendo leva sulle qualità dei prodotti e sulle possibilità di valorizzazione legate particolarmente agli antichi mestieri ed alle tradizioni locali ed all’introduzione di innovazioni capaci di imprimere la compatibilità con le nuove tendenze del mercato.
In tale contesto gli antichi mestieri potranno essere approfonditi, ampliati e rivisitati con il supporto sia di docenti qualificati che di esperti locali e regionali ma principalmente dai nostri anziani “Maestri dei mestieri”.
Il centro dovrà disporre di un “Museo della civiltà contadina”, che in diverse sale potrà accogliere oggetti e reperti inerenti le seguenti principali tematiche:
- Produzioni agricole e alimentari
- Antichi mestieri
- Artigianato
- Ricette e tradizioni
- Storia, Arte e Artisti
Ognuna delle tematiche riguarderà sia oggetti, attrezzi, foto, filmati e documentari, libri e riviste e ogni altra cosa che può essere utile a rievocare e tutelare i saperi della civiltà contadina locale.
In un’epoca storica in cui il dibattito sugli OGM, da una parte ed i cambiamenti climatici dall’altra sta portando alla compromissione della biodiversità per molte specie vegetali e razze animali; vivendo in un territorio il cui sviluppo dipende particolarmente dalle sorti dell’agricoltura, la tutela delle biodiversità e delle specificità genetiche animali e vegetali che danno luogo alle produzioni agricole regionali è un tema di interesse imprescindibile.
E’ quindi importante promuovere la tutela delle biodiversità regionali con azioni da definire attraverso apposite commissioni di studio in collaborazione con gli Enti regionali (Assessorato, Università, Associazioni, etc.) ed utilizzando tutte le aree verdi pubbliche di Ramacca e private (giardini di scuole, giardini comunali, giardini privati, aree verdi di rotatorie e di parcheggi, etc) al fine di impiantare e manutenere le varietà di cui si vuole proteggere il genoma come se fossero il backup di riserva di una banca dati.
La stessa cosa, con sistemi di incentivazione comunale verrà studiata per la biodiversità animale, costituendo sistemi premianti alle aziende che mantengono le razze autoctone necessitanti di protezione e tutela.
Infine, l’azione che dovrà qualificare l’intera filiera produttiva agricola è l’istituzione di una rete commerciale a filiera corta, la cui vendita di prodotti locali sarà stimolata dall’introduzione della moneta ramacchese Grano, laddove il produttore ed il consumatore non siano i capi estremi e logorati di una lunghissima catena, ma i protagonisti centrali del sistema.
La costituzione di un sistema di FILIERA CORTA AGROALIMENTARE eliminerà tutti i costi dovuti alla speculazione commerciale ed all’inefficienza della GDO e renderà, per il consumatore, più conveniente comprare i prodotti locali e, per il produttore, più conveniente vendere nel sistema di rete d’imprese che sarà creato e agevolato dalla valuta locale.
L’istituzione di tale sistema porterà benefici alle famiglie per un minor costo della spesa alimentare ed una migliore qualità dei prodotti con effetti anche sul benessere e sulla salute e potrà creare nuovi posti di lavoro per tante ragioni soprattutto legate all’incremento dei ricavi delle aziende ed alla possibilità di investire ed ottenere incrementi produttivi per poter rifornire l’ampliamento della rete d’imprese a livello regionale.
Tutto questo innescherà una reazione a catena se sostenuta dal concomitante utilizzo della moneta complementare che ne amplierà le prospettive di emulazione a livello regionale, comportando in tal modo la possibilità di collaborazione tra reti di imprese di diversi comuni che potranno scambiarsi le produzioni locali ampliando la gamma dei prodotti offerti fino a raggiungere la completa autonomia per le diverse categorie merceologiche richieste dai consumatori.
La combinazione, delle attività proposte, potrà avere un effetto straordinario a favore della comunità locale di Ramacca, in particolare dal punto di vista sociale, perché l’attenzione al passato, alla tradizione, la riscoperta degli antichi mestieri e l’istituzione di un centro di formazione apposito si traduce immediatamente in un’ascesa all’ottenimento di quei riconoscimenti che il territorio merita, inoltre una comunità locale consapevole della propria ricchezza e della propria peculiarità è il necessario strumento di base della sua salvaguardia.
Se a tutto ciò si associa:
– la prova testimoniale che sarà data dal Museo della civiltà contadina laddove le produzioni locali, gli antichi mestieri con gli attrezzi utilizzati e le immagini, i prodotti dell’Artigianato, le ricette tipiche, la storia e le tradizioni;
– l’istituzione della denominazione comunale DE.CO. per le numerose produzioni degne di tale denominazione;
– l’attenzione alla tutela delle biodiversità finalizzata anche alla tutela delle produzioni tipiche e delle tradizioni locali;
– la realizzazione della rete d’imprese capace di istituire la Filiera corta agroalimentare,
l’impatto non potrà avere che effetti positivi, quegli effetti che da tanto tempo non sono stati ottenuti, non per mancanza di risorse – perché le cose proposte sono quasi a costo zero – ma per la mancanza di una visione politica finalizzata al benessere della collettività.
PROGETTO SICILIA ha una sua originale visione politica che non si è formata guardando il territorio dall’alto, con i satelliti, ma guardandolo dal basso come fanno i contadini, toccando con le mani la terra ed i suoi prodotti ed annusandone il loro profumo, cogliendo l’amore per la propria terra che si cela nello sguardo di tutti noi siciliani.