Catania, 6 maggio 2016 – La nuova agenda PO FERS 2014-2020 lancia alla Sicilia cinque sfide che puntano sulla competitività del sistema economico, la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, il miglioramento della qualità della vita, con riferimento al rafforzamento dell’inclusione sociale e l’innalzamento dei livelli di qualità della vita nel contesto regionale, la sostenibilità ambientale, la qualità dei servizi per l’ambiente. Questi i temi che la presidente della Commissione UE all’Ars, Concetta Raia ha affrontato oggi a Randazzo nel corso della riunione con i sindaci del comprensorio montano tra Etna e Nebrodi (Randazzo, Bronte, Maletto, Maniace, Castiglione, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Roccella Valdemone, Mojo Alcantara e Malvagna) nel corso della presentazione della nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020.
“Nella qualità di presidente della Commissione UE– ha annunciato la parlamentare del partito democratico – ritengo utile incontrare primi cittadini del comprensorio e gli esperti di settore per discutere delle opportunità offerte dalle risorse europee per gli enti locali e per le imprese private”. All’incontro, voluto dal primo cittadino Michele Mangione e dalla sua amministrazione, ha partecipato anche il presidente del consorzio Etna Hitech, Emanuele Spampinato, esperto di programmazione progetti.
Il territorio, ricco di storia e con una produzione locale di qualità, rientra a pieno titolo negli Assi e nelle Misure previste nella nuova programmazione.“La Sicilia ha un disperato bisogno di imprese, ma anche di un territorio accogliente in cui le aziende che vogliono insediarsi possono farlo grazie a una semplificazione burocratica e amministrativa oltre che infrastrutture adeguate. Abbiamo bisogno altresì – prosegue – di investimenti pubblici e privati per far ripartire la macchina dello sviluppo. Se ciò accadrà saremo stati in grado di dare una mano alla nostra terra, diversamente continueremo a vedere deperire questa meravigliosa isola, in cui giovani scappano e le migliori intelligenze trovano spazio altrove”.
“Credo che la prossima programmazione potrà essere una ottima opportunità per tanti giovani e imprenditori, ma c’è bisogno di conoscere gli strumenti, i tempi e le modalità con cui l’Europa vuole contribuire allo sviluppo di questa terra a ha dichiarato il sindaco di Randazzo Michele Mangione- Certamente tantissime risorse ed enormi potenzialità da utilizzare molto meglio di come non sia stato fatto in passato con regole di ingaggio che chiamino alla partecipazione attiva tutti i soggetti del territorio perché i comuni hanno bisogno di professionalità e competenze”.
Il Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020, si articola in 10 Assi prioritari e prevede un finanziamento totale di 4.557.908.024 euro, di cui 3.418.431.018 euro di sostegno dell’Unione ed 1.139.477.006 euro di cofinanziamento pubblico nazionale. A queste risorse si sommino i fondi del POR FSE del PSR e quelli degli 11 programmi operativi nazionali (PON).
“Superiamo abbondantemente i 13 miliardi di euro – commenta la presidente Concetta Raia –non possiamo permetterci di partire con il piede sbagliato e di rifare gli errori delle passate programmazioni, accumulando ulteriori ritardi e criticità”.
“Il ruolo della politica, all’inizio di questa nuova programmazione, dovrà essere quello di continuare a invertire questa tendenza, purtroppo consolidata nel tempo, dimostrando nei fatti di aver cambiato passo e di saper intervenire su quanto emerso anche nel corso delle passate audizioni in Commissione da me presieduta”. “C’è la necessita di una ‘governance’ più incisiva, fattore indispensabile per una gestione intelligente dei fondi, che eviti contributi a pioggia e concentri le risorse su linee strategiche di intervento; di un maggiore coordinamento tra i diversi rami dell’amministrazione in materia di autorità di gestione dei programmi regionali; ma anche e soprattutto, della verifica della capacità delle istituzioni locali, che sono i maggiori destinatari delle risorse UE che ad oggi hanno dimostrato di essere i peggiori utilizzatori di dette opportunità, a causa di un deficit di competenze nel predisporre progetti .
“La Sicilia è tra le regioni italiane che riceve più finanziamenti comunitari ed è proprio questa la sfida – aggiunge la parlamentare regionale del partito democratico – La nostra attenzione non deve essere posta sulla quantità delle risorse ma sulla capacità di trovare quella strategia che mette in moto processi virtuosi per uno sviluppo sostenibile e innovativo, per una buona spesa delle risorse assegnate, in grado di creare nuove opportunità di lavoro”.