CATANIA: Il Sindaco, “Vecchi debiti, finalmente certificati, hanno inciso pesantemente, nonostante il chiaro miglioramento da noi raggiunto, sul Piano di riequilibrio, causando i recenti rilievi della Corte dei conti”. Girlando, al lavoro sul nuovo Piano, illustra i numeri: “Un Comune in predissesto non subisca tagli nei trasferimenti da Stato e Regione”
“Un’operazione verità sui conti, con indicazioni di vecchi debiti, finalmente certificati e che hanno inciso pesantemente, nonostante il chiaro miglioramento complessivo da noi raggiunto, sul Piano di riequilibrio, causando i recenti rilievi della Corte dei conti”.
Così Enzo Bianco ha definito l’incontro con i giornalisti svoltosi nella Sala Giunta di Palazzo degli elefanti alla presenza dell’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, della presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti e del suo vice Sebastiano Arcidiacono, del presidente della Commissione Bilancio Vincenzo Parisi e di numerosi altri consiglieri. Nella conferenza stampa il Sindaco ha ribadito la volontà di evitare l’ipotesi del dissesto “con una rimodulazione e riformulazione del Piano di risanamento, che vareremo dopo aver presentato alla Corte dei conti tutti i chiarimenti richiesti, con il massimo rispetto chiedendo che siano valutate le nostre ragioni e i risultati raggiunti, complessivamente migliori persino rispetto agli obiettivi del primo Piano, ottenuti dalla città”.
Il nodo, ha spiegato l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, sta tutto in pochi numeri: “i 527 milioni di euro complessivi del Piano redatto dalla Giunta Stancanelli, gli otto milioni e 318.000 euro previsti dal documento come potenziali debiti fuori bilancio fino al giugno del 2013 – quando venne eletto Bianco -, rivelatisi poi, finora, di circa cinquanta milioni. Senza contare che, sempre per debiti causati da giudizi pendenti per obbligazioni precedenti al giugno del 2013, ci sono prospettive di ulteriori passività. Insomma, in questi due anni, grazie ai sacrifici dei Catanesi, siamo riusciti a ridurre le spese correnti e incrementare le entrate per oltre cento milioni, ma con questi debiti, che potevano e dovevano essere previsti nel Piano e che invece siamo riusciti a censire solo nel tempo, siamo obbligati a revisionare il Piano”.
A tutto ciò vanno aggiunti i tagli non previsti nei trasferimenti di Stato e Regione per 26 milioni e 200.000 euro in due anni.
Nonostante tutto, però, Girlando ha detto di essere fiducioso: “Nel 2013 la normativa sul predissesto è stata approntata velocemente e, certo, non era perfetta, ma ha consentito di prendere tempo e ora si tratta di fare in modo che un Comune in predissesto non debba subire tagli nei trasferimenti da Stato e Regione, mentre noi, dal canto nostro, abbiamo l’obbligo di portare a compimento l’azione di risanamento e di riformulare il Piano di riequilibrio per renderlo coerente con la situazione attuale. Insomma, pur tra mille difficoltà, stiamo facendo il nostro lavoro”.
“La condizione di predissesto – ha aggiunto Bianco – ha già portato da diversi anni le tasse al massimo e avendo meno servizi dal Comune. Alcuni di questi li abbiamo però difesi a tutti i costi: il vecchio Piano di risanamento prevedeva la chiusura degli asili nido comunali e invece li abbiamo mantenuti. Abbiamo soprattutto messo l’Amministrazione nella condizione di pagare i debiti che aveva verso imprese che avevano lavorato per il Comune: ne abbiamo pagate 450 e molte di queste, catanesi, hanno evitato il fallimento che avrebbe causato il licenziamento di un considerevole numero di persone. Il tempo di attesa per i crediti del Comune, che era nel 2013 di 455 giorni è sceso a 255. Siamo dunque in una condizione di obiettivo miglioramento, per cui dico che con un po’ di sacrifici, insieme e con l’aiuto di tutti, remando nella stessa direzione, riporteremo Catania in una condizione di normalità dal punto di vista finanziario”.
“Quello di affondare la nave – ha affermato, anche rispondendo alle domande dei giornalisti, il sindaco di Catania – non è un atteggiamento responsabile. Per questo chiamo a raccolta tutte le forze responsabili, economiche e sociali, il mondo della società civile, per aiutarci a salvaguardare gli interessi della città. E lancio un appello al Consiglio comunale, maggioranza e opposizione, perché è interesse di tutti portare, chiunque la governi, la nostra Catania, che sta faticosamente recuperando reputazione a livello nazionale e internazionale, verso il risanamento in modo che qui possano essere localizzati investimenti importanti”.