Cavriana: “Regione Lombardia ha scommesso sull’agricoltura biologica e lo ha fatto mettendo a disposizione 12 milioni di euro per il 2016, dopo averne stanziati 7,5 nel 2015. Il settore deve crescere, ha ampi margini, ma deve fare in modo di creare delle reti efficienti per arrivare al consumatore”.
Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ieri sera è intervenuto al convegno “Latte bio: un’opportunità, una risorsa, una sfida”, organizzato dal Comune di Cavriana e dal Collegio degli agrotecnici della provincia di Mantova.
In Lombardia, così come in tutta Europa, il trend del bio è in crescita. Al 31 maggio 2016, secondo i dati forniti dalla dirigente dell’assessorato all’Agricoltura, Donatella Parma, le aziende agricole bio erano 2.058, delle quali 1.226 classificate come produttori, mentre erano 1.085 i trasformatori; cresce anche la superficie in conversione.
“Con riferimento alla filiera lattiero casearia – ha detto Fava – oggi fare biologico conviene e si è rivelata una scelta vincente sia per l’interesse crescente da parte dei consumatori che per una sostenibilità che non è soltanto ambientale, ma soprattutto economica. È un modello che sta dando soddisfazioni alle aziende agricole”.
Nella libertà di scelta che compete all’impresa, Fava ha invitato comunque a valutare l’opportunità della conversione al biologico. “Non può essere il pubblico che risolve il problema e si sostituisce alle imprese – ha detto – ma invito tutti coloro che pensano di cambiare rotta e affacciarsi al biologico di ponderare la scelta, ma di non rimandarla in eterno. Oggi i fondi ci sono e ci sono prospettive di finanziamenti con il Programma di sviluppo rurale che durerà fino al 2020, dopo non sappiamo quali decisioni prenderà l’Unione europea”.
Nell’Unione europea nel 2014 si contavano 3,6 milioni di capi biologici, mentre la superficie bio era di 10,3 milioni di ettari. Numeri che aumentano di anno in anno.